
Il Castello, oggi Museo Civico Polivalente, appaltato il 4 marzo 1607 subì numerosi rimaneggiamenti fino alla seconda metà dell'800 quando fu adibito a carcere rimanendo tale fino agli anni 50 del XX secolo.
Accanto sorgono i cosiddetti Magazzini del Conte, gli antichi uffici dove si pagavano i terraggi, cioè i canoni in frumento.
Chiesa di San Giovanni A pochi metri dal Castello sorge la cosiddetta Trinità, ovvero quel che resta dell'antica Chiesa di San Giovanni danneggiata dal terremoto del 1693. L'edificio attuale conserva ancora l'antico portale e un fonte battesimale risalente al 1612.
La Basilica di San Giovanni Battista, costruita a spese della collettività dal 1695 al 1706, fu consacrata nel 1734.
L'interno è diviso in tre navate ed è ricco di marmi, di dorature, di stucchi, di statue e di affreschi.
Pregevole monumento è la cupola "moresca" costruita su disegno dell'architetto Giuseppe Di Bartolo Morselli tra il 1850 e il 1854.
Numerose le opere che vi si custodiscono a cominciare dal Fonte Battesimale, ornato da un grande dipinto che rappresenta il battesimo di Cristo: la tela, di chiaro influsso caravaggesco è databile intorno al 1700.
Seguono la Cappella del Rosario con un quadro della Madonna di Pompei del 1900 e la Cappella della Madonna della Mercede con tela ottocentesca di autore ignoto.
La Cappella del Sacro Cuore ospita "Il transito di Maria" del 1874 di Giuseppe Mazzone; nella stessa cappella c'è un altro grande dipinto, anch'esso di chiara ispirazione caravaggesca, raffigurante la "Decollazione del Battista", da attribuire alla bottega del Minniti o forse allo stesso maestro.
Sotto il dipinto riposano le spoglie di Vittoria Colonna portate nel 1990 in città dalla Chiesa di San Francesco di Medina de Rioseco in Spagna.
Il presbiterio con l'Altare Maggiore, ha una bella balaustra in marmo policromo e in fondo all'abside si innalza un monumentale altare in marmo rosso di Francia.
Al centro un dipinto di Madonna col Bambino di autore ignoto. La volta dell'Altare maggiore e del transetto recano una serie di momenti della vita del Battista mentre al 1801 risale il pavimento in marmo policromo; il coro è arredato su ogni lato da otto scanni alti e sette anteriori bassi in legno, opera di Emanuele Poidomani nel 1890.
La Cappella del Santissimo Crocifisso contiene un "Compianto del Cristo Morto", opera da attribuire a botteghe artistiche caravaggesche.
La Chiesa ha un buon archivio storico e nella biblioteca e nella sacrestia sono conservati altri dipinti e i ritratti dei parroci e degli arcipreti della Basilica. Pur non essendo esposta, fa parte integrante dell opere d'arte della Basilica, la "Taledda" eseguita da Giuseppe Mazzone nel 1861 che, anticamente, ricopriva l'altare maggiore durante la Passione.
Centro della Città è Piazza del Popolo con il bellissimo Teatro in stile neoclassico progettato nel 1863 dall'architetto Giuseppe Di Bartolo Morselli, esponente del neoclassicismo, ma fu completamente rifatto negli interni dall'ing. Giuseppe Mazzarella.
Presenta una facciata con due ordini di colonne formanti il portico e la loggia superiore, con nicchie laterali e nella parte finale coronata dalle statue di Apollo e Diana. Pregevoli le statue di Corrado Leone e le indorature di Cappellani ma soprattutto le pitture di Giuseppe Mazzone che dipinse i medaglioni raffiguranti i grandi musicisti, la volta, il soffitto del vestibolo, le figure del boccascena.
Il nuovo Teatro Comunale sostituì il vecchio sito in via Cavour in funzione almeno dal 1818 nei magazzini di proprietà della Chiesa di San Giovanni, ceduti in enfiteusi al Comune nel 1806.
Domenica 22 Maggio 2005, con una cerimonia ufficiale, il Teatro Vittoria Colonna è stato proclamato Monumento messaggero di una cultura di pace, dell'UNESCO.
La Chiesa e il Convento delle Grazie rimasero entrambi danneggiati nel terremoto del 1693 e la ricostruzione nelle forme attuali fu completata nel 1754.
Museo Italo Ungherese Inaugurato il 14 dicembre 1995, il Museo nasce grazie all'aiuto dei Ministeri della Difesa Italiano e Ungherese, ma soprattutto dalla volontà dell'Amministrazione Comunale e dalla collaborazione con lo Stato Magiaro.
E' ubicato nell'aria di quello che fu il più grande campo di prigionia della Sicilia durante la prima guerra mondiale, precisamente all'interno del capannone n. 16.
La struttura, dopo un restauro conservativo, è fruibile dal dicembre del 1995.
Dispone di una superficie lorda di circa 470 mq. con una superficie utile per le esposizioni di circa 295 mq e include una saletta conferenze di 30 posti.
Il museo si avvale della collaborazione del Museo di Storia Militare di Budapest, riconosciuto come uno dei più grandi musei militari d'Europa.
La Chiesa contiene parecchie opere d'arte frutto anche di donazioni e lasciti che i Vittoriesi fecero dal 1653 in poi.
L'interno è a una sola navata e l'altare maggiore reca al centro un grande quadro ovale raffigurante la Madonna della Grazia opera da attribuire ad artista caravaggesco.
Notevoli anche i quattro dipinti ovali con le figure della Charitas, della Fides, della Spes e dell'Obedientia.
Nella sacrestia è ancora custodito il grande armadio di noce risalente alla seconda metà del settecento, opera di Carmelo D'Asta.
Numerosi i quadri che ornano la Chiesa fra cui un "Miracolo del pane" di S. Antonio, datato 1723, recentemente restaurato, un' "Addolorata" di influsso caravaggesco e una "S. Agata in carcere e in catene" il cui autore è da inglobare fra gli artisti che avevano conosciuto e studiato le opere di Pietro Novelli.
Tra le altre Chiese meritano una visita quella di San Francesco di Paola, di San Biagio, che sorge nell'omonima piazza la cui pavimentazione è stata recentemente restaurata, la chiesa di San Giuseppe, la chiesa di San Paolo e quella dei Cappuccini.
Costruito nel 1859, è di proprietà della Congregazione del SS.mo Crocifisso. Si tratta di un tempietto a pianta circolare che alla base ospita una cappella adorna di alcuni affreschi.
Sulle pareti esterne si trovano cinque lunette che racchiudono scene della crocifissione in ceramica.
Al piano superiore, otto colonne di pece reggono una trabeazione circolare chiusa da una cupoletta.
Ogni anno, per il Venerdì Santo il Calvario è la scena della Sacra Rappresentazione